COPERTINA

TERRITORIO E DINTORNI




Le morbide colline Marchigiane:
                                   Viaggio in territorio e Sapori 




Le marche sono una regione dell'Italia centrale, meravigliose quanto insolite per la loro diversità di paesaggio è territorio forme armoniche e sinuose, falesie e grotte che si alternano a spiagge indimenticabili, colline che rievocano storia, tradizione, arte e montagne attrezzate con impianti di risalita per gli appassionati di sci.


Il territorio è in prevalenza collinare e montuoso, abbraccia il versante adriatico dell'Appennino Umbro-Marchigiano con le sue spiagge basse e sabbiose. Rinomato la lunga distesa di sabbia fine dorata, bagnata da acqua cristallina che si trova a Senigallia, con il suo lungo mare vivo e mondano durante tutte le ore del giorno.

Altri luoghi di interesse sono Gabicce Mare Pesaro Fano Civitanova Marche San Benedetto del Tronto che rappresentano una meta ideale per chi ha voglia di rilassarsi e di trovare ristoro tra i
tanti stabilimenti balneari, mentre per chi ama la natura estrema, la Riviera del Conero offre scenari suggestivi e lembi ancora selvaggi a volte raggiungibili solo via mare o tra sentieri ritagliati nel verde della macchia mediterranea.

Le Marche sono una regione unica soprattutto per quanto riguarda la natura. La regione ospite infatti numerosi parchi nazionali e regionali e oasi del WWF da scoprire i parchi dei Monti Sibillini e dei Monti della Langa che offrono uno spettacolo unico per gli appassionati di trekking. Non si possono perdere le Grotte di Frasassi, metà di visite da ogni parte d'Europa e del mondo.

I frutteti e vigneti sulle calli sulle colline piacentine e nella valle dell'Esino contornano case coloniche dal code al calore antico dove possibile riscoprire il gusto semplice delle cose genuine. Dimore signorili o antiche case mezzadrili adibiti ad agriturismo raccontano la vita del tempo passato ed accolgono viaggiatori turisti alla ricerca di emozioni autentiche.

Non si parla di un'antica cucina Ball Majin unione di sapori e gusti di tutto il territorio con le sue caratteristiche specifiche. La ruvidità tipica dell'entroterra si assaporano i piatti a base di carne con il
maiale in porchetta, l'agnello marinato i piatti a base di tartufo come quelli di Acqualagna e Sant'Agata Feltria e a base di funghi nei primi piatti tagliatelle strozzapreti ed i tradizionali vincisgrassi capostipite di tutte le lasagne al forno della penisola.

II gusto fresco il dolce del mare si percepisce nei piatti a base di pesce padrone indiscusso della tavola Costiera e il brodetto che raccoglie più di 14 specialità di pesce arricchito nel pesarese e nell'anconetano dal pomodorino e nell'ascolano dà lo zafferano.

 Il piatto simbolo della città di Ascoli il fritto misto all'ascolana olive farcite, crema, zucchine, carciofi e costolette d'agnello mentre 3 dolci troviamo il ciambellotto con i funghetti all'anice, la cicerchiata, i ravioli fritti e ripieni di castagne, crema e ricotta. Degni di nota il pecorino di Talamello avvolto in foglie di noce invecchiato in grotta di tufo, i prosciutti, il ronzini, la coppa di testa. Tutto accompagnato dei Vini Piceni.

Il bianco Falerio dei Colli Ascolani, il Russo Piceno il Rosso Piceno Superiore e per concludere il vino cotto conservato in botte con la suggestione mediterranea all’anisetta e del mistrà.

Cosa vedere la regione rievoca il suo grande passato nelle città d'arte tra le piazze che sembrano salotti nei borghi medievali dove il tempo sembra essersi fermato, tra le strade e tra i palazzi signorili. Ascoli Piceno rappresenta una delle città monumentali d'Italia con il suo centro storico medievale e Piazza del Popolo ornata da un loggiato ad archi e dalla mole con torre merlata del Palazzo dei Capitani del popolo.


 In città si possono visitare alcuni laboratori artigiani espressione della creatività e bravura ascolana, come quella dei liutai. La prima domenica del mese di agosto le strade della città fanno da cornice sia la storica Quintana dove abili cavalieri si sfidano alla Giostra del Saracino.

Antico snodo portuale nota come porta d'Oriente Ancona conserva monumenti di pregio è una spiaggia accogliente. La cattedrale di San Ciriaco sorge sul luogo di un'antica acropoli greca ed è considerata una delle più interessanti chiese medievali delle Marche.

 Il centro storico di Urbino con il Palazzo Ducale è inclusa nelle UNESCO World Heritage List e rappresenta un interessante esempio architettonico ed artistico del Rinascimento italiano. Una visita merita anche grana Gradara con la Rocca magnifico esempio di architettura militare medievale e luogo, II sezione, ove Paolo e Francesca si baciarono, così come narrato da Dante nel V canto dell'Inferno.

Per il turismo religioso il santuario mariano di Loreto è una tappa importante in quanto considerato uno dei luoghi di pellegrinaggio tre più importanti del mondo cattolico. Per gli amanti della musica classica Pesaro due settimane in agosto di full immersion nelle note del pesarese Gioacchino Rossini il Rossini Opera Festival e divenuto un appuntamento imperdibile per i melomani di tutto il mondo del nella suggestiva cornice della città che offre attrattive non solo culturali. Per i più golosi niente di meglio che recarsi a Fano durante il periodo del carnevale.




I PRODOTTI TIPICI DELLE MARCHE

Formaggio

Formaggio Raviggiolo
Nel nord della regione è possibile trovare ancora il pecorino conservato in botti di rovere, barili o tini, in cui viene lasciato fino a tre mesi avvolto in foglie di noce o, in alternativa, disposto a strati insieme ad erbe aromatiche o vinacce.
Ben noti formaggi marchigiani ma di diffusione è estremamente circoscritta, quali il Casecc, il Caprino, lo Slattato, il Raviggiolo, fino al Cacio in forma di limone.







Olio extravergine di Oliva

Numerose sono le varietà che si mescolano al Frantoio ed al Leccino seguendo una proporzione variabile, esaltando di volta in volta questa o quella caratteristica, rende possibile una combinazione pressoché infinita di sfumature e aromi per cui ogni assaggio di olio diviene un momento unico ed irripetibile.

 Tra le varietà locali, vanno ricordate: - la Coroncina - il Piantone di Falerone - il Piantone di Mogliano - la Rosciola - il Sargano - l'Orbetana - la Mignola  - la Carboncella - la Raggia - la Raggiola. Alcune di queste tipologie danno origine ad oli monovarietali le cui produzioni, ancora a carattere sperimentale, lasciano intravedere interessanti prospettive un mercato di nicchia riservato ai consumatori più
attenti, che non si accontentano di un olio qualsiasi.



L'Ascolana Tenera chiamata picena dai classici latini è un'oliva da mensa buona, croccante, di facile digestione, ed è di gran lunga la miglior oliva verde da tavola del mondo.  Il suo habitat ideale, originato dal disfacimento di rocce calcaree su travertini, dal confluire di acque e da un clima ideale per le piante, è vicino ad Ascoli Piceno, anche se la zona produttiva è più vasta.

 Il suo limite è l'estrema delicatezza dei frutti che, per essere idonei alla lavorazione, devono essere perfettamente integri.  Nel mondo è nota, oltre che in salamoia, nella versione farcita e fritta "all'ascolana". Se materie prime e la tecnica di lavorazione originali, il risultato è indimenticabile.




Carni e Salumi 

La macellazione avveniva d'inverno, quando scarseggiava il cibo proveniente dalle altre attività rurali e le basse temperature consentivano la conservazione delle carni. L'uso di non sprecare alcuna parte e l'esigenza di utilizzare al massimo anche il lardo hanno dato vita ai due salumi più tipici: il salame di Fabriano e il Ciauscolo.
Altri prodotti che dimostrano come del maiale non si buttasse veramente nulla sono la Coppa di Testa e il Mazza fegato.



Toro di Razza Marchigiana
La montagna marchigiana è nota per la varietà di essenze vegetali e pascoli. I mezzadri alternavano cavalli, bovini e ovini, per sfruttare meglio il terreno e non rovinare il pascolo, dato il diverso modo di brucare.

I foraggi di conseguenza, sono di qualità superiore. In questo ambiente  cresce la razza bovina marchigiana, fra le migliori per genuinità e pregio. Pronipote del bovino dalle grandi corna, si evolve grazie all'incrocio con la chianina e, a partire dall'inizio del XX secolo, con la romagnola.




Vini


Le DOC delle Marche


La Marche producono ben 5 vini DOCG e 19 vini DOC. E sono vini bianchi e rossi, secchi ed amabili adatti ad accompagnare piatti di pesce, carni bianche, carni rosse, a tutto pasto, da servire coi dessert. La regione gode di un clima favorevole alla vite, grazie alle brezze che dal mare salgono verso l'interno percorrendo le assolate colline marchigiane che si succedono dal Metauro al Tronto, allineate e degradanti sul Mare Adriatico. Queste colline sono l'habitat ideale che ha favorito nel corso dei secoli la selezione di particolari ceppi di viti e la nascita di vini di pregio.



Tartufo

Tartufo Bianco delle Marche
Tra le specie di Tartufo ad Acqualagna, troviamo, oltre al pregiato Tartufo Bianco (Tuber Magnatum Pico), il Tartufo Nero di Norcia o Perigord (Tuber Melanosporum Vitt), il Tartufo d’estate (Tuber Aestivum Vitt), il Tartufo Bianchetto (Tuber Borchii Vitt), per citarne solo alcuni.
L'uso del tartufo in cucina è vario e già con una piccola quantità si riesce ad insaporire un piatto o una salsa. I tartufi vengono preparati normalmente in piccole dimensioni in vasetti, e anche altri prodotti a base di tale fungo: carpaccio (ovvero a fettine molto sottili), salse pronte comprendenti in genere una base di funghi, che si prestano all'uso su crostini, bruschette, pasta di grano duro, pasta fresca o di soia, bistecche di filetto .


Prodotti da Forno e Dolci

La cucina marchigiana tradizionale racchiude in sé una forte tradizione dolciaria. Tra i più noti dolci marchigiani troviamo le castagnole, palline di pasta dolce da friggere in olio e strutto e spolverizzate calcioni, ravioloni di pasta di pane riempiti con pecorino, uova, zucchero, e scorze di limone, le ciambelle al mosto, dette anche ciambelle di magro, specialità di Ascoli Piceno preparata nel periodo della vendemmia, con farina bianca, semi di anice, olio, zucchero e mosto d’uva appena spremuto, il tutto mescolato con lievito, il lonzino di fico, dolce povero che veniva preparato a fine estate per essere consumato in inverno perché non creava problemi di conservazione e di solito veniva regalato ai bambini in occasione dell’Epifania.
Lonzino di Fico

Ci sono poi i cavallucci, dolcetti molto squisiti che si preparano soprattutto nel periodo natalizio. Sono dolci d’antica tradizione, la cui ricetta si tramanda di generazione in generazione. Di origine contadina sono entrati nelle consuetudini alimentari di tutta la provincia e non solo. Appartengono al genere delle paste farcite la cui origine è assai remota, ma la loro diffusione si è verificata sicuramente nell'alto medioevo, quando si è diffuso l’uso della pasta fresca. Tra gli ingredienti ce n'è uno che viene prodotto soprattutto nella provincia di Macerata: la sapa. Si tratta di un liquore che si ottiene facendo bollire a lungo e lentamente il mosto da diventare molto dolce e denso.









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Mons Ferratus


PARTE 1
Una grande novità del blog Agroalimentiedintorni è la pagina sui territori. Settimana dopo settimana, sarà un viaggio alla scoperta dei territori d’Italia alla ricerca delle qualità certificate. Da sud al nord, passando per il centro racconteremo la terra che produce. Il viaggio continua con la seconda tappa: Il Monferrato (mons ferratus dal latino).
 

Il marchesato del Monferrato, dal 1775 ducato del Monferrato, fu un antico stato italiano pre unitario, situato nel Piemonte meridionale tra le attuali province di Alessandria di Asti e in parte di Torino, Cuneo, Vercelli, Pavia, Savona, nel territorio ancora oggi noto come Monferrato.

Il nuovo Stato, costituito su una porzione del comitato di Acqui, donata nel X secolo ad Aleramo del Monferrato dall' imperatore Ottone I fu per molti secoli un feudo imperiale.

 Il Territorio.___________________________

Il suo territorio, quasi esclusivamente di natura collinare, è compreso principalmente all'interno delle province di Alessandria e Asti e si estende verso sud a partire dalla destra idrografica del Po sino a giungere ai piedi dell'Appennino ligure sul confine con la Provincia di Genova e la Provincia di Savona. Inoltre confina con altre regioni geografiche e storiche del Piemonte appartenenti alla Provincia di Cuneo, ossia le Langhe e il Roero e a Nord Est con la regione storica lombarda della Lomellina (Provincia di Pavia).

Il 1º giugno 2006 fu presentato ufficialmente a Parigi, dalla delegazione costituita dalla Provincia di Asti, Provincia di Alessandria e Provincia di Cuneo, il dossier di candidatura per includere il territorio del Monferrato degli Infernòt, del Barbera e dell'Asti spumante assieme a quello delle Langhe, del Roero e della Valtellina, nella lista del Patrimonio Mondiale dell'umanità dell'UNESCO. Il giorno 22 giugno 2014, durante la 38ª sessione del comitato UNESCO a Doha, è stato ufficialmente incluso, assieme a Langhe e Roero, nella lista dei beni UNESCO World Heritage.

- Basso Monferrato (o Casalese): si caratterizza per le sue morbide colline che, ad esclusione del Sacro Monte di Crea (455 m), non raggiungono mai altezze superiori ai 400 metri; territorialmente comprende la parte della provincia di Alessandria consistente nei paesi che gravitano attorno a Casale Monferrato, una delle capitali storiche di questo territorio. Viene delimitata a nord e a est dal corso dei fiumi Po e Tanaro. Altra città rilevante è sicuramente Valenza. Il territorio rappresenta una commistione tra il paesaggio collinare e la pianura che si caratterizzano, rispettivamente, per la coltivazione vitivinicola e quella risicola. Numerosi sono i castelli così come caratteristici sono i borghi spesso contraddistinti dalla tipica "Pietra da Cantone" di cui sono costituiti.

- Monferrato Astigiano (o Basso Monferrato Astigiano): identifica praticamente tutta la Provincia di Asti (ad eccezione delle Langa Astigiana) ed è caratterizzato da una conformazione prevalentemente collinare e da diversi borghi storici quali Mombercelli Nizza Monferrato, Cortanze, Cocconato, Montiglio e Canelli. Asti è il cuore geografico di questo macro-territorio, delimitato a sud dalla valle del fiume Belbo e ad ovest approssimativamente dal percorso del torrente Versa e alla cui destra orografica è situato l'Astigiano. Il punto più alto del territorio è la collina di Albugnano a 549 metri s.l.m.

 - Alto Monferrato: si estende verso sud a partire dalla Val Bormida sino a lambire i piedi dell'Appennino Ligure; viene delimitato ad ovest dalla valle della Bormida di Spigno e ad est dalla porzione occidentale della media valle Scrivia. Il centro principale è Acqui Terme.

La Produttivita'______________________

Il Monferrato è una delle più note regioni vinicole italiane nel mondo, soprattutto per quel che riguarda i vini rossi e gli spumanti. Il clima secco di tipo continentale con estati calde tendenti alla siccità e inverni particolarmente freddi e la particolare conformazione idrogeologica dei terreni sono favorevoli alla viticoltura, che peraltro è dominante in tutto il territorio, facendo diventare il vino non solo un elemento di ricchezza economica dell'intera regione ma anche e soprattutto un vero simbolo della cultura e della tradizione Monferrina. La capillare diffusione dei vitigni autoctoni e conseguentemente di una molteplice varietà di vini, ne sono testimoni. Fra i vini (DOC e DOCG) i più celebri sono:

Oltre alla viticoltura attività importanti per l'economia del Monferrato sono l'agricoltura (nocciole, frutta), l'allevamento (carni, formaggi), la gastronomia (tartufi) e il turismo (settore attualmente in crescita e in fase di rilancio). In maniera più limitata figura nell'economia locale anche l'industria, infatti nell'ultimo ventennio si sono sviluppate aziende di piccole dimensioni nell'edilizia, metalmeccanica, nel settore alimentare e manifatturiero. A causa della crisi economica congiunturale degli ultimi anni, comunque, lo sviluppo industriale si è ridotto e in molti casi è stato soffocato.

 
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Campania felix
PARTE 1
Una grande novità del blog Agroalimentiedintorni è la pagina sui territori. Settimana dopo settimana, sarà un viaggio alla scoperta dei territori d’Italia alla ricerca delle qualità certificate. Da sud al nord, passando per il centro racconteremo la terra che produce. Il viaggio inizia in Campania,terra di antiche tradizioni e da una lunghissima storia, è noto infatti che  La regione era abitata nell'entroterra già nel III millennio a.C. da popolazioni Sannite, Osche e Volsche; tra l'VIII ed il VII secolo a.C. Successivamente i Greci e poi i Romani  hanno proseguito a formare la sua consistenza nel patrimonio storico-archeologico e agroalimentare.
Formata da 5 Provincie: Napoli , Avellino, Benevento, Caserta e Salerno è la regione con il maggior numero di beni Patrimonio dell'umanità (6 dei 45 totali) ed il suo capoluogo di regione è Napoli.

La zona intorno a Capua al tempo dei Romani si chiamava Agro Capuano che successivamente diventò Agro Campano e per finire Campania. Questo era il nome dato alla zona della fascia litorale tirrenica. Con il passare dei secoli, mancando l’unità del paese, ci furono numerose divisioni della zona, tra cui il Ducato di Napoli, il Ducato di Benevento, il Principato di Salerno e il Ducato di Amalfi. Con la costituzione del Regno d’Italia nel 1861, la Regione riportò il suo nome di Campania, ma con confini nettamente più estesi.


IL TERRITORIO
Il territorio campano è costituito dall’Appennino Campano che scende verso la costa tirrenica con catene montuose alternate e gruppi montuosi posizionati in modo irregolare. Il gruppo della Sella di Conza, divide l’Appennino Campano da quello Lucano. A nord sono situati i Monti del Matese ai quali appartiene la cima più alta della Regione con i suoi 2050 metri. Si prosegue con i Monti del Sanni, i Monti dell’Irpinia e il gruppo dei Monti Picentini. La Penisola Sorrentina è formata dai Monti Lattari. La ricca zona del Cilento compresa tra il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro, da vita ad una fiorente produzione agricola e di pascoli. Le coste sono frastagliate e formano quattro golfi: il Golfo di Gaeta, il Golfo di Napoli, il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro. A nord troviamo il Golfo di Gaeta che per metà è territorio laziale.



Paesaggio
La Campania è una delle regioni più rigogliose di vegetazione, dal clima sempre mite e dai territori bellissimi. Il mare è un elemento molto importante nei panorami del territorio. Nella costa si trovano numerose insenature, golfi, ripide scogliere, penisole e delle tranquille baie. Le isole situate di fronte alla costa si contrastano con le rocce e con i colori particolari della natura. Una particolarità delle Regione è la presenza di vulcani. Uno di essi è il Vesuvio, che anche se inattivo, non è spento e domina tutto il Golfo di Napoli. Ai vulcani si deve la fertilità della pianura sottostante. L’altro aspetto della Campania è dato dalla zone montuosa composta da cime aride e spoglie, dove le coltivazioni e le comunicazioni sono scarse spesso rese inagibili dalle nevicate invernali.Molto di rado la Regione mostra la sua straordinaria forza che tiene rinchiusa in sé, con i terremoti; le eruzioni vulcaniche anche se tenute sotto controllo sono un pericolo sempre costante.



 PARTE 2

Agricoltura - Allevamento - Pesca

Gran parte del territorio campano è montuoso e scarso d’acqua, quindi le uniche zone agricole sfruttate per la coltivazione sono quelle pianeggianti a ridosso delle zone costiere, come Napoli Caserta e Salerno che favorite dai terreni vulcanici molto fertili, dall’abbondanza di acqua e dal clima ottimale, hanno una grossa produttività. La Campania si pone ai vertici per la qualità e la produttività dei prodotti agricoli. Detiene i primati nella produzione, distribuita a livello nazionale, di pomodoro, patate, melanzane, peperoni e piselli, oltre alla frutta con fichi, albicocche, susine e ciliegie. Per agevolare la produzione di questi prodotti più redditizi, i terreni utilizzati per la produzione di cereali sono stati ridotti. Molto importante è anche la produzione di agrumi, di vino, di olio; oltre che canapa e tabacco. Dalla Campania viene distribuita quasi tutta la canapa del mercato italiano. L’allevamento è costituito in buona parte da bovini e bufali, caratteristici delle Regione. Nelle zone montane si trovano gli allevamenti di ovini, specialmente capre. Il mare non offre una ricca pesca e di conseguenza viene poco praticata. Le uniche zone sfruttate sono quelle adiacenti alle coste dove pescano molluschi e crostacei, componenti primari della la cucina campana.

Posizione e Confine
Il territorio campano è situato tra l’Appennino Campano e il Mar Tirreno. A nord la Campania confina con il Lazio e il Molise, a est con la Puglia e la Basilicata e sia a sud che a est con il Mar Tirreno. I fiumi principali della Campania sono il Volturno, il Garigliano sul confine col Lazio, il Calore affluente del Volturno ed il Sele. Tutti questi fiumi hanno sfogo nel Mar Tirreno. Altri corsi d’acqua come il fiume Ofanto sfociano del Mare Adriatico. Il territorio consta la presenza di piccoli laghi vicino alla costa, come il Lago di d’Averno che è di origine vulcanica, il Fusaro costiero e il Lago di Matese. Il clima nella fascia costiera, nelle pianure e nelle isole è incredibilmente mite. Nelle zone di montagna nonostante le abbondanti nevicate invernali, il clima è piuttosto dolce.

Comunicazioni
La città di Napoli è il nodo principale per comunicazioni sia stradali che ferroviarie. Con due linee ferroviarie modernissime la collegano a Roma per poi diramarsi verso il nord, mentre con altre due meno sviluppate la collegano con Bari e Reggio Calabria. Molte linee secondarie collegano i centri più piccoli e più esterni. La più grossa autostrada è quella del Sole che proviene da Roma, poi prosegue per Napoli, Salerno per infine arrivare fino a Reggio Calabria. Un’altra autostrada attraversa l’Appennino e collega la Puglia. Nella maggior parte dei casi le strade seguono le vecchie vie romane, come la Via Dominziana e la Via Appia.